Aggiornamenti dal Sudafrica – luglio 2022
Come vi abbiamo raccontato nell’ultimo aggiornamento pubblicato lo scorso dicembre, i Missionari Scalabriniani operano in Sudafrica, in stretta collaborazione con ASCS – Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, con attività sociali e diversi progetti come lo Scalabrini Centre e la Lawrence House a Cape Town, e il Centro St. Patrick a Johannesburg.
Oggi, condividiamo con voi un nuovo aggiornamento sui diversi progetti che stiamo portando avanti in Sudafrica anche grazie al prezioso supporto di molti donatori e partner che sostengono le nostre attività.
Il racconto di Romina sulle attività della Lawrence House
Attraverso il racconto di Romina Meneghetti, Coordinatrice delle Attività Educative della Lawrence House, condividiamo un aggiornamento dal progetto.
“Carissimi amici e lettori,
al momento la Lawrence House ospita 24 ragazzi, 12 maschi e 12 femmine, dai 9 anni ai 18 anni.
A dicembre due ragazze hanno concluso la scuola superiore e hanno iniziato il loro cammino al di fuori della Lawrence House. E’ stato un momento importante, bello ma anche emotivamente difficile, per entrambe. Il passaggio verso la fase di indipendenza è sempre un processo delicato e pieno di emozioni tanto che a volte sono più le emozioni negative ad essere percepite perché l’incertezza del futuro crea instabilità. Quindi servono tanti momenti di riflessione, di condivisione, di ascolto e sostegno anche una volta usciti dalla Casa.
Finiamo dei percorsi e ne iniziamo altri con bambini nuovi. Dall’inizio dell’anno abbiamo accolto 4 bambini e ragazzi. E anche questo processo di accoglienza, scatena nuove dinamiche in Casa, e c’è sempre bisogno di un periodo di riassestamento.
Un’altra transizione che ha creato un po’ di disagio è stato il ritorno a frequentare la scuola ogni giorno, dopo le varie diverse modalità durante il covid. Anche in quel periodo c’è stato bisogno di una struttura stabile, sostegno e con calma la normalità è tornata.
Per fortuna sono anche ricominciate tutte le attività ricreative. Al momento la maggior parte dei ragazzi sono attivi in diversi sport, o giocano a calcio, o sono nel gruppo di danza, arrampicata, netball o rugby. E questo è molto bello per diversi motivi: l’attività fisica aiuta i bambini e ragazzi a scaricare le energie, le emozioni e aiuta il sistema nervoso a regolarsi e a calmarsi. Queste attività rappresentano inoltre un’opportunità per essere a contatto con coetanei e creare nuove relazioni.
Un bel momento di divertimento e di condivisione è stato il campo che abbiamo organizzato per le ragazze. Insieme all’assistente sociale abbiamo trascorso un weekend con le nostre adolescenti in una casa vicino al mare. Abbiamo organizzato giochi di squadra, momenti di riflessione personale e di gruppo, abbiamo creato un muro con atteggiamenti positivi che le ragazze considerano importanti per la coesione di gruppo. Le ragazze erano incaricate di preparare il pranzo e la cena come modo per lavorare insieme e aiutarsi a vicenda. Il campo è stato una bella esperienza, per noi per osservare le ragazze in un ambiente diverso e per rinforzare le nostre relazioni con loro, e per loro stesse perché hanno avuto modo di prendersi i loro tempi, conoscersi di più, accettarsi come individui, e godersi il mare, che ha portato calma, serenità e allegria.
Un nuovo processo che abbiamo iniziato quest’anno è stato l’inserimento della House Committee, il comitato che rappresenta I ragazzi, nel programma di leadership che è organizzato dallo Scalabrini Centre. In questo modo I membri del comitato hanno l’opportunità di conoscere le loro abilità, di relazionarsi con altri coetanei che hanno le stesse funzioni anche se in un contesto diverso, la scuola. Per ora tutti sono entusiasti del processo, speriamo presto anche di vedere un po’ di risultati anche nella loro funzione in casa.
Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito e continuano a sostenere il nostro progetto. Davvero grazie da parte di tutti noi!”
Il Centro St. Patrick a Johannesburg
Con le parole di Dhano Letchman, Responsabile dei Progetti Scalabriniani al Centro St. Patrick a Johannesburg, vogliamo aggiornarvi circa le diverse iniziative che i Missionari Scalabriniani stanno portando avanti in collaborazione con ASCS e grazie al prezioso supporto di tanti volontari, donatori e partner.
“In Sudafrica, il Dipartimento della Salute si trova ad affrontare grandi sfide. Solo per citarne alcune, nell’Ospedale di Rahima Moosa il numero delle nascite è passato da 10.000 a 16.000 negli ultimi dieci anni registrando un grande incremento da parte delle donne straniere che vengono in Sudafrica proprio per partorire.
Circa 1 persona su 6 in Sudafrica soffre di problemi di salute mentale. Nonostante l’85% di coloro che soffrono di malattie mentali si affidino ai servizi del settore pubblico, solo il 27% circa riceve un trattamento adeguato per le proprie condizioni.
Queste sono solo alcune delle difficoltà che il Paese deve affrontare in ambito sanitario. E proprio queste sfide sottolineano quanto sia importante e necessario il lavoro della nostra Clinica.
Attualmente al Centro St. Patrick 7 medici e 5 infermieri stanno lavorando come volontari apportando varie competenze e professionalità come quella prenatale o di salute maschile. I medici e gli infermieri sono a disposizione di tutti coloro affetti da patologie croniche come l’ipertensione, il diabete e la tubercolosi, eseguendo anche i controlli necessari per le donne in gravidanza che non possono accedere alle cliniche.
Inoltre, ci siamo impegnati con NOVA, un’iniziativa governativa per la realizzazione di test e campagne di sensibilizzazione sull’HIV e l’AIDS. L’obiettivo è di far testare almeno 12 persone al giorno e di indirizzare questi pazienti alle rispettive cliniche per il trattamento in corso.
Siamo in trattativa anche con “Right to Care”, una delle più grandi organizzazioni per l’HIV/AIDS in Sudafrica, che distribuisce farmaci, effettua test e trattamenti e lavora all’interno dei vari ospedali. Di recente hanno lanciato un Sistema di “bancomat farmaceutico” e noi abbiamo offerto la nostra clinica come struttura che ospiterà questa macchina e che sarà in grado di aiutare i pazienti a non fare lunghe code in attesa dei loro farmaci. Molti pazienti inoltre soffrono ancora dello stigma di questa malattia.
Circa la salute mentale, abbiamo avviato un confronto con il Dipartimento della Salute affinché il nostro Centro possa essere utilizzato da un gruppo di lavoro del Ministero per assistere pazienti.
Inoltre, quando il Ministero della Salute ha visitato la nostra struttura, ha espresso il desiderio di utilizzarla come centro vaccinale per i migranti e i rifugiati. Utilizzeremo quindi la struttura un paio di giorni a settimana per le vaccinazioni e i richiami.
Abbiamo percorso un lungo cammino con molte sfide e ostacoli da superare, per far sì che la nostra Clinica rispettasse tutti i parametri necessari e dopo un lungo instancabile lavoro abbiamo portato i locali agli standard previsti.
Non vediamo quindi l’ora di affrontare il lavoro che ci attende anche grazie al lavoro in rete con i partner e al supporto dei tanti volontari e donatori che vorranno continuare a camminare al nostro fianco.”
Conosciamo Padre Eduardo Gabriel, Missionario Scalabriniano a Johannesburg
Oggi vogliamo presentarvi Padre Eduardo Gabriel, un Missionario Scalabrinian che opera attualmente in Sudafrica.
Padre Eduardo è nato a Piracicaba, nella provincia di San Paolo, in Brasile. Nel 2002 ha conseguito la laurea in Scienze Sociali presso l’Università Federale São Carlos, UFSCAR, in Brasile. Nel 2005 ha conseguito il master in Scienze sociali presso la UFSCAR, e nel 2010 ha terminato il dottorato di ricerca in Sociologia presso l’Università São Paulo, USP in Brasile, studiando al contempo a Lisbona in Portogallo.
Si è formato nella Missione Scalabriniana di Manila, nelle Filippine, fino alla sua ordinazione come Padre Scalabriniano nel 2020. Dal 2011 scrive un articolo mensile sulle migrazioni nella pubblicazione Mundo e Missão del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME). Padre Eduardo è entusiasta di lavorare con migranti e rifugiati e di condurre ricerche sulla mobilità umana. Fa parte della Comunità di Johannesburg, insieme con Padre Jorge e Padre Constant.
Padre Eduardo coordina le attività sociali e i progetti nel Centro St. Patrick ed è impegnato in svariate attività pastorali alla Parrocchia di La Rochelle: celebrazioni e sacramenti per la comunità portoghese e inglese, formazione pastorale dei gruppi della parrocchia, organizzazione di progetti sociali a livello parrocchiale.
Anche con il vostro prezioso supporto possiamo continuare a prenderci cura delle persone al centro delle nostre azioni, accompagnando tanti migranti e rifugiati, bambini, adulti e famiglie, nei nostri progetti in Sudafrica.
Grazie per quello che deciderete di fare. Ogni piccolo gesto farà la differenza!
Altri modi per donare
- Bonifico Bancario: ASCS – Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo
IBAN: IT13 Q030 6909 6061 0000 0130 463
BIC/SWIFT: BCI TIT MM - Causale: Africa
- Coordinate Postali: c.c.p. 62388863
- Dona il tuo 5×1000: Codice Fiscale 03133600241