ASCS alle frontiere d’Europa. Aggiornamenti dal confine Francia-Gran Bretagna

Per il progetto Borders di ASCS, Davide Pignata ed Emanuele Selleri hanno trascorso alcuni giorni a Calais, zona di frontiera nel nord della Francia. Da qualche mese i padri Scalabriniani hanno aperto una missione in questa città. Ecco la testimonianza di Davide.

Sassi nella cittadina di Calais, voluti dalla municipalità per non permettere alle persone in movimento e alle associazioni di fermarsi lì.

Le zone verdi che costeggiano il fiume di Calais sono ricoperte di grandi massi. Simili pietre si ritrovano anche sui marciapiedi e in alcuni angoli della città. Sono lì per impedire alle persone in movimento di piantare una tenda e passare qualche notte. Queste grandi rocce grigie indicano imponenti un leitmotiv che abbiamo ritrovato spesso a Calais: “qui i migranti non li vogliamo vedere”.

Nel 2022 si sta assistendo ad un numero di attraversamenti della Manica molto maggiori rispetto agli anni passati. A fine novembre, sono più di 40.000 le persone che hanno attraversato il Canale con piccole barche [1]. Questo non è però indice di una politica meno restrittiva nei confronti della popolazione migrante al confine. Al contrario, la collaborazione tra polizie di frontiera francese e inglese è sempre più stretta ed efficiente[2]. Salire su un treno, su un camion o su una grande nave per attraversare la Manica e così arrivare in Gran Bretagna sembra diventato quasi impossibile. Infatti sia il porto di Calais, sia il tunnel della Manica, sono perimetrati da muri di filo spinato che si inoltrano nella terraferma per chilometri.

L’unico modo per attraversare la lingua di mare rimane pagare migliaia di euro (5.000 sterline a testa)[3] ad un trafficante per farsi trasportare con un gommone. Nonostante il prezzo, l’attraversamento non è facile: i controlli con telecamere, elicotteri e droni sono molto efficaci, è quindi complicato riuscire a viaggiare inosservati. Anche quando si riesce a eludere i controlli, le condizioni di sicurezza di un viaggio in gommone sono molto precarie. E’ di pochi giorni fa l’ennesimo annuncio della morte di quattro persone nelle acque fredde del Canale, a causa di una anomalia dell’imbarcazione[4].

Chi viene respinto, insieme a chi non riesce a partire, rimane bloccato in città come Calais, Grande-Synthe e Dunkirk. Qui, la logica del “non voler vedere” concretizzata da quei sassi, si ritrova nella piccola e nella grande scala. L’immensa Jungle di Calais, dove vivevano più di 8.000 persone in attesa di superare il confine, è stata chiusa nel 2016. Al suo posto, adesso, c’è una riserva naturale dove l’attività prediletta è il bird watching, con tanto di pannelli che descrivono il processo di riqualificazione portato avanti dopo lo smantellamento dell’accampamento. Dalle baracche ai nidi di uccelli selvatici.

Nella piccola scala il “non voler vedere” si palesa accanto alla casa di Marie[5], nel muro alto due metri che i suoi vicini di casa hanno eretto dopo che lei ha cominciato a distribuire nel suo garage cibo 3 volte al giorno alle persone in movimento[6].

Accanto al “non voler vedere” rappresentato dalle istituzioni locali e nazionali, c’è il “non riuscire a non vedere” di Marie e del marito, di padre Philippe, di persone della società civile che ogni giorno si spendono a fianco della popolazione migrante.

I padri scalabriniani sono da poco arrivati a Calais. La loro missione pastorale, delicata e coraggiosa, consiste nel “vedere”, nell’accorgersi delle esigenze di chi c’è, avendo cura di non dimenticare nessuno. E’ un lavoro di attenzione.

[1] Cf. BBC, How is the UK stopping Channel crossings and what are the legal routes to the UK?

[2] Cf. POLITICO, France, UK to reach migration deal as soon as Monday: Report.

[3] Cf. BBC, Four people dead after migrant boat started sinking, December 14, 2022

[4] Ibidem.

[5] Il nome della volontaria è stato volutamente cambiato.

[6] La distribuzione di cibo avviene in luoghi privati, come un garage appunto, perché la distribuzione di cibo per le strade è vietata, si rischia una multa di €200.

Se anche tu vuoi supportare le attività che stiamo portando avanti ai diversi confini europei, sostienici con una donazione.

Per restare sempre aggiornato, iscriviti alla Newsletter.

    Ho preso visione della Privacy Policy di ASCS Privacy Policy