Persone con cui sognare

ph Liblin Palacios

Ciao!

Sono Marta, ho 29 anni, mi piace la pizza, soprattutto quando la si mangia in compagnia, e la montagna, soprattutto quando ci si cammina insieme. Ho studiato lettere e storia antica, le materie più belle del mondo. Da alcuni mesi lavoro in una scuola che si chiama CPIA, Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti, dove incontro ogni giorno uomini e donne di tutte le età e provenienti da ogni parte del mondo che si mettono in gioco, con una penna e un quaderno, per imparare la lingua, la storia e la cultura del paese dove si trovano a vivere, l’Italia.

I miei passi hanno incrociato quelli dell’ASCS nel 2017, quando un’amica mi ha raccontato di un’incredibile settimana vissuta in Puglia, al fianco dei lavoratori stagionali impiegati nelle campagne del foggiano. Dal suo racconto è nato il desiderio di partecipare al campo Io Ci Sto, per il quale sono partita pochi mesi dopo.

L’avventura nel mio caso, però, non fu solo il campo, ma soprattutto quello che successe dopo…

Non ero l’unica, infatti, della mia zona, ad aver partecipato al campo Io Ci Sto quell’anno: un grandissimo gruppo di ragazzi di Chieri e dintorni aveva dedicato una settimana o più della sua estate a conoscere la realtà dei braccianti del foggiano e tutti erano tornati a casa con una gran voglia di fare, di raccontare e di condividere. Da quell’energia e dal lavoro instancabile di alcune persone – che nel frattempo sono diventate amiche e amici speciali – sono nati sogni e progetti che attraverso vari passaggi hanno portato, dopo alcuni anni, alla creazione di una nuova sede di ASCS proprio a Chieri, luogo importantissimo per amplificare il desiderio di tanti giovani di essere costruttori di ponti.

Tra le tante esperienze vissute con ASCS (campi, rassegne di cinema e teatro, weekend di formazione, laboratori nelle scuole, chiacchiere, pranzi, cene e passeggiate…) e tra i tanti ponti che ho visto nascere e crescere in questi anni, ce n’è uno che mi sta particolarmente a cuore: quello che stiamo costruendo insieme agli amici di Cuneo, Saluzzo e Fossano, che già si è concretizzato in due campi di formazione e volontariato tra Cuneo e Saluzzo e che nei prossimi mesi offrirà belle novità.

Sono molto affezionata a questo progetto non solo per i bei legami di amicizia che si stanno creando con le persone che operano su quei territori, ma anche perché credo moltissimo nell’importanza di saper guardare a quello che accade “sotto casa”.

Grazie ad ASCS, alcuni anni fa ho attraversato la penisola per incontrare le persone migranti che abitano le campagne del foggiano; ora, grazie ad ASCS, ho l’occasione di incontrare quelle che lavorano a pochi chilometri da casa mia, nelle campagne piemontesi e, anche in questo caso, di conoscere le loro storie e riflettere sulle situazioni di sfruttamento in cui si trovano a vivere.

Partire e restare, saper guardare lontano, ma anche accorgermi di quello che mi sta accanto; conoscere mondi lontani, ma anche occuparmi del mio territorio: tutte queste cose, amalgamate e intrecciate, fanno parte della mia esperienza di ASCS. Esperienza che mi ha regalato momenti di crescita di grandissima importanza, mi ha insegnato a mettermi in gioco, mi ha aiutato (costretto?) a superare alcune delle mie paure; mi ha permesso di incontrare realtà che altrimenti difficilmente avrei saputo vedere, di approfondire la conoscenza delle tematiche legate alla migrazione, di fare servizio con e tra le persone migranti, ma che, soprattutto, mi ha regalato persone con cui sognare; persone che non si spaventano davanti ai muri e che, mattoncino dopo mattoncino, costruiscono ponti, anche laddove non sembra possibile. Grazie!

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