Per terre lontane
I linguaggi della musica, della danza e della recitazione trascinano in un viaggio coinvolgente attraverso la vita di San G. B. Scalabrini, in un alternarsi di risate, momenti di riflessione e qualche lacrima.
Un ritmo variegato che permette allo spettatore di conoscere più a fondo l’Apostolo dei Migranti, che ha incarnato con la sua opera concreta i valori dell’accoglienza, dell’amore verso il prossimo, dell’umiltà, dell’impegno, perché “la carità non conosce partito”.
Un uomo amorevole, quanto determinato, accogliente quanto provocatore, con una Fede cieca nel Signore. L’opera di Scalabrini è chiaramente intrecciata con la storia: si è fatto carico delle grida di aiuto dei migranti italiani che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento sono andati, carichi di speranze e illusioni, verso la “Terra Promessa”, l’America.
Ecco che lo spettacolo diventa un modo per tenere viva la memoria di quel pezzo di storia che appartiene a moltissimi di noi e che non è estraneo a nessun popolo, a nessuna epoca storica: memento nos omnes migrantes.