Un viaggio che inizia per conoscere ciò che è altro ma che si conclude nel conoscersi

Sono trascorsi quasi 10 anni da quando ho conosciuto ASCS. Un incontro inaspettato e cercato. Un piacersi sin da subito.

Mi ricordo ancora la proposta che mi venne fatta in una stanza della sede dal soffitto per me stupendo. Mi trovavo agli inizi della mia carriera. Dovevo sostenere l’esame di avvocato. Tutto era ancora da costruire per me. Accettai. Partii per aiutare a gestire una Casa del Migrante a Cochabamba, in Bolivia.

Da quella prima esperienza durata sei mesi agli inizi del 2015 sono seguite numerosi altri viaggi sempre lì, sempre a Cochabamba, sempre in quella Casa che mi aveva stregata. Avevo conseguito il titolo ma dovevo tornare.

Ho vissuto lì per quasi cinque anni. Ho aiutato ed incontrato tante di quelle persone che a volte mi risulta difficile ricordarle tutte. La Casa può accogliere sino ad 80 persone ed in piena pandemia per molti mesi si è raggiunta la capacità massima.

Durante quei cinque anni ho vissuto un colpo di stato con cui sono stati dimostrati i brogli nelle elezioni ed il caos conseguente, la migrazione di massa venezuelana e la pandemia con il decesso, davanti agli occhi, di una persona ospitata nella Casa.

Gioia, felicità, risate, tante risate ma anche tristezza e rabbia.

Gli anni vissuti in Bolivia sono stati un mettere alla prova me stessa, le mie capacità, i miei limiti. È stato un viaggio per conoscere ma soprattutto per conoscersi.

Ma ho avuto anche l’opportunità di collaborare per tre anni con uno studio legale offrendo assistenza legale, in particolare, nel carcere di massima sicurezza maschile della città. Tante le storie, i volti conosciuti. Tante le persone che ho visto fuori dal carcere e tanti quelli che ho lasciato ancora lì dentro. Quello è stato un toccare con mano la fragilità umana.

Senza ASCS questi cinque anni non ci sarebbero stati. Non avrei incontrato così tante persone ai margini della società: tanti volti di persone sole ed abbandonate oppure in cerca di una vita migliore. Non avrei toccato con mano una migrazione di massa come quella venezuelana. Non avrei potuto conoscere così da vicino il sistema di giustizia del Paese così come non avrei potuto “vivere” il carcere.

ASCS mi ha permesso di vivere, di saper guardare sempre con occhi nuovi e curiosi e di non aver paura di mettersi in gioco.

Auguro ad ASCS di proseguire nel cammino, di compiere altri 20 anni ed altri ancora, permettendo ad altri ragazzi di conoscere e soprattutto di conoscersi.

Sara Stocco

Grazie al supporto dei nostri operatori, volontari e donatori in questi 20 anni abbiamo costruito molto. Anche tu puoi fare la differenza.

2024-05-08T12:56:09+02:008 Maggio 2024|
Go to Top