Vivere e condividere: volontariato alla Casa del Migrante in Guatemala
Noi siamo Paolo ed Elisabetta, due volontari di ASCS presso la Casa del Migrante ‘Scalabrini’ a Ciudad de Guatemala. Da 2 mesi a questa parte stiamo vivendo qui, supportando il lavoro degli operatori e vivendo a 360 gradi le attività della casa, immergendoci a pieno nell’esperienza di condivisione degli spazi e del tempo con chi permette l’efficiente funzionamento di questa magnifica realtà e con le persone in transito.
Prima di tutto, dove siamo? Il Guatemala è un piccolo stato dell’America centrale che si trova appena sotto il Messico e copre interamente la terra emersa in orizzontale. Questa informazione risulta rilevante per fare capire che è un luogo di passaggio obbligatorio per chiunque sta viaggiando dal Sud America in direzione degli Stati Uniti. Come si può immaginare dalla forza economica del paese di destinazione, questa rotta migratoria è molto frequentata e tale affluenza rende il fenomeno una grossa opportunità per le organizzazioni criminali e per i singoli disposti a tutto per guadagnarsi da vivere sulla pelle delle persone in transito.
In questa situazione, dove i migranti partono da condizioni di estrema difficoltà e sono soggetti a pericoli di diversa natura, la Casa del Migrante ‘Scalabrini’ a Ciudad de Guatemala si occupa di fornire alcuni dei servizi essenziali. Tra i più importanti c’è il posto letto, precisamente all’interno di camere da 4 a 12 persone divisi su piani distinti per uomini singoli e donne o famiglie. Le quantità di persone e la volontà di fornire un servizio equo a tutti permettono di garantire una sola notte per persona, che dalle 4 di pomeriggio fino alle 7 del giorno seguente può fermarsi all’interno della casa e usufruire di tutti gli altri servizi messi a disposizione. Bagni e docce pulite, una cena ed una colazione, un supporto di un infermiere, un avvocato e un’assistente sociale, insieme alla distribuzione di vestiti e un momento della sera dedicato ai bisogni di chi viaggia: da un lato per gli adulti c’è una formazione su temi sensibili riguardanti il viaggio e dall’altro si dedica uno spazio di gioco e dialogo per i numerosissimi bambini che frequentano la Casa.
Le attività degli operatori e di noi volontari si concentrano sul garantire questi servizi per tutte le persone in transito, che nei casi di maggiore affluenza possono raggiungere le 120 unità. In tal senso è necessaria una grande organizzazione ed un insieme di regole che permettono di portare avanti questo lavoro in maniera sostenibile con l’unica fonte di finanziamento su cui si basa il tutto: le donazioni. Si parla in senso economico ma anche molto più pratico con cibo, vestiti e il tempo dei volontari (locali ed internazionali) che agevolano e supportano le attività degli operatori, in cambio dell’opportunità di poter vedere, conoscere, parlare e farsi contaminare da una realtà tanto lontana quanto ricca di preziose differenze.
Dopo 2 mesi che siamo qui possiamo affermare che la Casa riesce ad essere estremamente efficiente, ottimizzando le risorse a disposizione per garantire un servizio essenziale nonché molto apprezzato da chi viene ospitato, che spesso non perde l’occasione per ringraziarti. La più grande scoperta è stata riconoscere di poter dare molto e ricevere tantissimo, probabilmente più di quanto si potesse immaginare e soprattutto in moltissimi modi completamente inaspettati.