Voci dal gioco
Progetto:
Titolo italiano: Voci dal gioco
Titolo inglese: Voices from the Game
Regista: Barbara Beltramello
Long Line
“Voci dal gioco” è un viaggio. Un viaggio che ci porta dalla Turchia fino al confine tra Croazia e Slovenia. Lo stesso viaggio che fanno i migranti che, per vari motivi, sono costretti a lasciare il loro paese d’origine e intraprendono il viaggio attraverso la rotta balcanica.
“Voices from the game” is a journey. A journey that takes us from Turkey to the border between Croatia and Slovenia. The same journey that migrants who, for various reasons, are forced to leave their country of origin and undertake the journey through the Balkan route.
Sinossi
Voci ed immagini di vari paesaggi: questi i due semplici elementi che compongono il documentario “Voci dal gioco”. Città, foreste, strade, ruscelli, mare, campi profughi, filo spinato. E le voci, di uomini e donne, personaggi che ci raccontano cos’è la rotta balcanica. Un calvario in cui i migranti, per le condizioni di vita a cui sono costretti, perdono piano piano la loro dignità di esseri umani e si trovano a vivere come pedine che vengono mosse a seconda delle esigenze e degli interessi degli Stati che attraversano. Un racconto fatto da chi vive in prima persona e da chi lavora nella rotta, accompagnato dai paesaggi che molti dei migranti vedono con i loro occhi. Ma i migranti, in questo documentario, sono volutamente lasciati senza volto, poiché durante il loro viaggio passano come sagome invisibili, corpi senza volto e senza storia che nessuno si preoccupa di guardare.
Voices and images of various landscapes: these are the two simple elements that compose the documentary “Voices from the game”. Cities, forests, roads, streams, the sea, refugee camps, barbed wire. And the voices, of men and women, characters who tell us what the Balkan route is. An ordeal in which migrants, due to the living conditions to which they are forced, gradually lose their dignity as human beings and find themselves living as pawns that are moved according to the needs and interests of the States they pass through. A story made by those who live firsthand and those who work on the route, accompanied by the landscapes that many of the migrants see with their own eyes. But the migrants, in this documentary, are deliberately left without a face, because during their journey they pass like invisible silhouettes, faceless and storyless bodies that nobody cares to look at.
Note di regia
Per questo lavoro ho deciso di usare immagini per lo più statiche e paesaggi ripresi abbastanza da lontano. Il distacco fisico mi è servito per evidenziare la sensazione che ogni giorno i migranti vivono durante il loro lungo viaggio: passano per paesi a paesi quasi senza essere visti o notati, se non da quelle poche persone che hanno pietà per la situazione che devono affrontare.
Ho scelto di non far vedere nessun volto delle persone intervistate, perché molte delle storie raccontante, purtroppo, sono storie comuni a migliaia di persone. Un paesaggio a volte anche bello da guardare, e delle storie spesso terribili da ascoltare.
For this work I decided to use mostly static pictures and landscapes taken quite far away. The physical detachment helped me to highlight the migrants’ everyday feelings during their long journey; passing from countries to countries almost without being seen or noticed, if not by those few people who have pity for the situation they face.
I chose not to show any faces of the people interviewed, because many of the stories told, unfortunately, are common to thousands of people. Landscape sometimes beautiful to look at, and often terrible stories to listen to.
Durata: 10:29
opera prima del regista: no
formato di proiezione: risoluzione mp4
partecipazione ad altri festival: no
passaggi cinema, tv, e web: no
Regista: Barbara Beltramello
Italiana
23/02/1977
mail@barbarabeltramello.com
3470749032
filmografia completa:
Mother of Hope
Ruben Figueroa