We Care for Silvia
Mi chiamo Silvia Squillario, vengo da Cuneo e sono una volontaria di ASCS.
Nella mia vita ho sempre avuto il desiderio di fare un’esperienza all’estero, ma per un motivo o per l’altro non ci ero mai riuscita. Non era il destino, non era la destinazione giusta.
Durante il mio ultimo anno di studi universitari ho deciso di dare un valore aggiunto al mio percorso, così mi sono messa a cercare tirocini con associazioni all’estero, e per mia fortuna mi è apparso ASCS! Mancavano pochi giorni all’inizio del corso di formazione per i volontari quando ho scritto a Lucia per partecipare. È stata una delle decisioni più giuste che potessi prendere. Il corso di formazione mi ha dato tanto: a livello personale ho imparato tanto, con i miei compagni e le mie compagne ci siamo messi in gioco, scoprendo nuovi lati di non stessi e preparandoci per nuove sfide; a livello di formazione altrettanto: il motto “esserci e non fare” mi sta accompagnando da quei week-end.
Dopo il corso ero bella carica, così ho partecipato a due week-end di volontariato e formazione con l’animazione giovanile di ASCS, #PiuPontiMenoMuri, uno a Oulx e uno a Ventimiglia. Sono stati giorni intensi, ho conosciuto gente forte e mi si sono aperti di più gli occhi di fronte a una parte della realtà italiana della migrazione. Sono stati week-end potenti, ti senti la responsabilità dopo di condividere ciò che hai vissuto.
È poi arrivato il momento tanto atteso di partire per una missione all’estero: non sapevo bene perché, ma la Bolivia mi chiamava. E dopo pochi mesi l’avventura cominciava. A metà settembre sono arrivata a La Paz, dove mi hanno accolta a braccia aperte e con un mate di coca per combattere l’altura: mi sentivo a casa. Le persone ci mettono un po’ a fidarsi di te, ma quando lo fanno entri a far parte della loro famiglia più stretta.
Sto svolgendo il tirocinio presso la casa di accoglienza per migranti Casa del Migrante Madre del Refugio, in quartiere al sud di La Paz. Appoggiare le attività di pallavolo, capoeira e supporto scolastico organizzate in partnership con OIM, ACNUR, UNICEF e Caritas Swiss, mi sta permettendo di vivere un bel percorso di crescita con i bambini e i ragazzi che partecipano. Lavorare insieme e a fianco di organizzazioni grandi è una grandissima opportunità di crescita.
La parte più bella di questa esperienza però sono le persone. I compagni e le compagne di viaggio che mi stanno accompagnando stanno dando un valore aggiunto all’esperienza, senza di loro non mi porterei a casa tutto l’amore che ho ricevuto.
Sono a metà del mio percorso e non mi sembra vero. Dopo il primo mese di ambientamento, il tempo sta volando. Ho imparato tanto e ho ancora altrettanto da imparare. A livello lavorativo era la mia prima esperienza in una casa di accoglienza e questa mi sta aiutando a capire quale strada potrà prendere il percorso lavorativo.
A livello umano è indescrivibile. Le storie che le persone mi hanno raccontato rimarranno con me e sarò per sempre grata di aver potuto condividere un piccolo momento nelle nostre vite.
L’abituarsi a una cultura, a un cibo, a un modo di esprimersi differente è stata la cosa più complicata ma anche più divertente, soprattutto quando è capitato di usare parole che in spagnolo non sono molto ben viste (per fortuna ci si ride su).
Certe emozioni e certe consapevolezze non le puoi conoscere finché non le vivi sulla tua pelle. Sono curiosa di vivere questo mese e mezzo che rimane a La Paz, chissà che non ritornerò, e ringrazio ASCS e il mondo degli Scalabrini per avermi dato la possibilità di viverlo.