Il Mondo in Casa 2025: quello che è successo (e che ci ha scaldato il cuore)

Ci sono luoghi che diventano speciali non per le mura, ma per le storie che sanno accogliere. Anche quest’anno, tra maggio e giugno, il chiostro della Chiesa del Carmine a Milano si è trasformato in un piccolo mondo a cielo aperto. Un mondo fatto di sapori, colori, danze, voci e abbracci. Un mondo in cui ognuno ha potuto sentirsi a casa, anche se veniva da lontano.

Il Mondo in Casa è arrivato alla sua nona edizione e, mai come quest’anno, ci ha ricordato che l’incontro non è solo possibile, ma necessario. Sei serate, sei viaggi, sei modi per dire una cosa sola: benvenuti.

Abbiamo aperto le danze il 9 maggio con una serata di ritorni: Argentina, Giappone, Bulgaria e Tunisia ci hanno riportato alle emozioni delle edizioni passate – tra origami, zaghrouta raccontata dall’Associazione Tawassel, balli bulgari a cura dell’Associazione Bulgara per lo Scambio Culturale e il mate condiviso, abbiamo capito che non serve parlare la stessa lingua per sentirsi vicini.

Poi, il 16 maggio, è stata la volta della Nigeria. Una serata vibrante e piena di energia, coordinata dall’associazione A Coded World, che ci ha raccontato il Paese attraverso una mostra di arte tradizionale a cura del Museo d’Arte e Scienza, una cucina profumatissima e la musica afrobeat di DJ C.ZAR, che ha fatto ballare anche chi aveva giurato che non avrebbe mosso un piede.

Con Cuba, il 23 maggio, ci siamo lasciati trasportare dal ritmo e dalla poesia dell’isola. Grazie all’Associazione CubEArt APS, che ha coordinato la serata, e al Consolato della Repubblica di Cuba a Milano, abbiamo ammirato l’arte di Kasay Herrera Calle e gustato una cena con piatti tipici preparati e presentati dall’Associazione Siboney e da CONACI. La musica ha poi riempito il chiostro grazie al trio musicale composto da Juan Bautista Romero, Egidio Basile e Roberto Toledano, e alla voce intensa della cantante Olga Hiralda Martinez. Il ritmo di danza è arrivato con l’energia dei ballerini Irma de la Caridad Castillo Ruiz e Ulises Ezequiel Moras Valina.

Il 6 giugno, con la Polonia, siamo entrati in un mondo fatto di melodie delicate, arte raffinata e sapori che sanno di infanzia. Grazie all’Associazione dei Polacchi a Milano, che ha coordinato la serata, ci siamo immersi in un Paese che custodisce con forza la memoria e la trasforma in futuro. Abbiamo viaggiato attraverso gli scatti del fotografo Tomasz Jarnicki, scoperto tradizioni antiche, gustato piatti tradizionali e ammirato i costumi e le danze del gruppo Lajkonik Padewski.

E poi, il 13 giugno, è arrivato l’Iran: una serata sospesa tra incanto e incontro. L’Associazione Maanà, che ha coordinato la serata, ci ha fatto viaggiare nella Persia dei profumi, dei colori e dell’arte attraverso riti e danze. Le opere poetiche di Taher Nikkhah Abyaneh, i raffinati oggetti di artigianato, i piatti del Ristorante Samarkand e i brani eseguiti con strumenti tradizionali dal gruppo RIMA ci hanno catapultato in una cultura ricca di storia e fascino.

Tutto questo è culminato nella serata finale del 20 giugno: una grande festa sotto le stelle, con un aperitivo conviviale, le canzoni proposte dagli studenti del corso di italiano, i balli folkloristici del gruppo Folklor de Colombia, le attività interculturali del gruppo Remix e… tanta voglia di stare insieme, semplicemente.

In un tempo segnato da guerre, paure e muri che si alzano sempre più in fretta, Il Mondo in Casa ci ricorda che esiste un altro modo di stare al mondo: quello dell’ascolto, dell’incontro, della pace. Qui, ogni piatto condiviso, ogni danza fatta insieme, ogni parola scambiata diventa un piccolo gesto di resistenza all’odio e all’indifferenza.

Perché incontrarsi è già un atto di fiducia. E coltivare la conoscenza reciproca è forse il primo passo per costruire un futuro diverso. Costruire ponti di amicizia tra le culture con modalità sempre nuove – come ci hanno insegnato i mediatori dell’Associazione Amici del FAI – significa usare anche il canale dell’arte, ogni sera, per creare legami di conoscenza e comprensione.

Il Mondo in Casa è molto più di una rassegna. È un abbraccio collettivo, una festa dell’incontro, un progetto che ogni anno cresce insieme a chi lo vive, lo organizza, lo sogna. È la conferma che l’altro non è un “altrove”, ma un’occasione. Che ogni cultura può fiorire anche lontano da casa, se trova uno spazio accogliente. E che la bellezza si moltiplica quando è condivisa.

Grazie a chi ha partecipato, a chi ha cucinato, danzato, raccontato, organizzato. Grazie a chi è venuto per curiosità e se n’è andato con una storia nuova nel cuore. Grazie a chi crede che Milano può essere davvero una casa per tutti.

Il Mondo in Casa tornerà nel 2026 per la sua decima edizione. Come un fiore che sboccia una volta all’anno. E noi saremo qui ad accoglierlo. Insieme, ancora una volta.

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