We Care for Zaira

Mi chiamo Zaira, ho 31 anni e vengo dalla provincia di Bergamo.

Ho iniziato a lavorare con migranti e richiedenti asilo nel 2015 nella mia provincia, e da quel momento è stato un crescere continuo del mio interesse per questo lavoro che mi ha portata a lavorare in varie zone del nord Italia.

A un certo punto però mi sono resa conto che mi mancava qualcosa: un’esperienza all’estero non da inserire nel curriculum, ma da portarmi dentro e da cui imparare quel qualcosa che ancora non avevo appreso in questi ultimi anni. E così, quando a maggio Lucia mi ha proposto la Casa di Accoglienza “Madre del Refugio” presso la Missione Scalabriniana di La Paz – ero già stata in Bolivia nel 2011 con un gruppo di giovani dell’oratorio del mio paese, e stavo solo aspettando il momento giusto per tornarci – ho avuto giusto il tempo di asciugarmi le lacrime dalla gioia, e accettare! …due mesi dopo ero su un aereo per la Bolivia.

L’esperienza ancora non è terminata, mancano poco meno di due mesi e non so cosa mi aspetterà al mio rientro in Italia. So solo che mi mancheranno i rumori di questa città in mattoni rossi, piena di gente, di contraddizioni e di storia; le (quasi) due ore in minibus per spostarsi tra Chasquipampa e Ciudadela; le chiacchierate con chi punta verso il Cile, o il Brasile, o con chi dal sud ci sta tornando dopo mesi o anni passati alla ricerca di una vita migliore, perché nonostante tutto, per chi può tornarci, Venezuela è CASA; sentire le loro storie, le storie di chi ha tentato anche un’altra ruta, quella verso gli Stati Uniti attraverso la Selva del Darien; le storie di vita raccontate da bambine e bambini in situazione di calle da mesi, il cui unico desiderio è andare a scuola, avere dei compagni da chiamare “amigos”, e che invece spesso si fanno carico dei fratelli e sorelle più piccoli, ognuno con diversa nazionalità in base a dove sono nati durante il percorso migratorio dei loro genitori.

Immensa la loro forza di andare avanti, continuare il cammino nonostante le difficoltà e le violazioni di diritti umani che subiscono in alcuni paesi. Noi qui siamo solo un punto di appoggio in questo lungo viaggio, un porto sicuro con espacios amigables e momenti di incontro e confronto su svariate tematiche, una settimana per riposare e riprendersi, per poi proseguire in quella che per alcuni è una vera e propria avventura in questa America Latina che nessuno di loro vuole, o vorrebbe lasciare. E forse nemmeno io.

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