Accogliere ed essere accolti
Mi chiamo Micol, ho quasi 31 anni e conosco ASCS da più di 12. Sono entrata in contatto con questa meravigliosa associazione nel 2012 quando, curiosa nei confronti del mondo e desiderosa di un’esperienza che mi sfidasse un po’ e che mi permettesse di prendere consapevolezza dei miei privilegi e di cosa significasse mettersi a disposizione, decisi di cercare qualcuno che mi desse la possibilità di partire per un posto lontano.
Ho trovato così Padre Ben, sono consapevole della fortuna immensa di averlo potuto conoscere nella sua lungimiranza e comprensione del prossimo, Manu, incredibilmente accogliente e con uno sguardo tanto buono, e Luci, di una dolcezza e generosità disarmanti, pronti ad accompagnarmi lungo il mio percorso.
Avevo appena finito la maturità e a settembre avrei iniziato l’università, dunque avevo a disposizione appena un mese: un tempo minuscolo ed irrisorio anche solo per poter pensare di essere utile a qualcuno, ma è stato un tempo di crescita fondamentale per me e sarò per sempre grata dell’opportunità ricevuta.
Sono partita per La Paz, Bolivia, a fine luglio. Ero carica di emozioni, sicura che al mio ritorno sarei tornata con uno sguardo nuovo e speranzosa che la mia presenza così fugace non avrebbe arrecato fastidio. Ecco, non mi sono mai sentita così tanto accolta come in quel mese a 4000 metri dall’altra parte del mondo: spero che tutti coloro che ho incontrato in quei giorni sappiano che li porto nel cuore.
L’impatto per me è stato forte, quando sono tornata mi sono sentita un po’ smarrita perché avevo capito che quello che ASCS fa è qualcosa di cui c’è realmente bisogno e io, con le mie scelte di studio e di vita, stavo andando in una direzione diversa.
Ho iniziato e proseguito il mio percorso di studi e poi lavorativo in ambito farmaceutico, non ho più avuto tempo sufficiente a partire per una nuova esperienza lontano, ma non ho mai smesso di rimanere legata ad ASCS nelle iniziative che porta avanti sul territorio milanese: prima con “Il Mondo in Casa” e poi con il progetto “Afya”, grazie alle quali ho avuto la possibilità di incontrare persone e volontari meravigliosi che mi ricordano sempre di avere uno sguardo aperto verso l’altro.
Ad ASCS oltre agli “auguri” per questi primi 20 anni, voglio dire “grazie” per aver regalato nuovi punti di vista a me e per “sognare i sogni degli altri” ogni giorno, trovando sempre il modo per aiutare ciascuno a realizzarli.