Pezzi di puzzle

Mi presento! Sono Benedetta, ho 21 anni, sono di Pescara ma finite le superiori mi sono spostata a Padova per iniziare la triennale di Scienze politiche relazioni internazionali e diritti umani, che ho da poco concluso con una tesi sui confini di Oulx e Ventimiglia, scritta grazie anche ai campi con ASCS. Ho un fratello e due sorelle, il mio cibo preferito è il gelato, mi piace girare ed esplorare quanti più posti possibili e conoscere nuove persone ma allo stesso tempo penso di essere una persona introversa che ha bisogno di ricaricarsi in solitaria.

La prima volta con ASCS è stata a settembre di due anni fa con un campo ad Oulx. Quella settimana credo sia stata determinante nella mia formazione personale e anche per le mie scelte fatte successivamente. Ero partita senza aspettative e forse anche un po’ inconsapevole. Mi ha permesso di entrare in contatto con tantissime storie e anche con me stessa. Come se fosse uscita una parte di me che non era ancora stata coltivata, che si è connessa ad una parte di mondo finora sconosciuta. Un pezzo fondamentale di questo campo è stato anche il gruppo con cui ho condiviso questi momenti e con cui, ancora oggi, quando ci si risente, ci rivediamo in quello che abbiamo vissuto, ricordandolo insieme. Successivamente, a marzo di quest’anno sono stata a Ventimiglia come cambusiera, un “ruolo” differente che sia mi ha permesso di conoscere la frontiera, sia mi ha mostrato un’altra parte dei campi: il prendersi cura con piccole azioni delle persone.

Di ritorno, ogni volta avverto sempre una forte rabbia e un grande senso di impotenza, che si mescolano però ad un bisogno di raccontare tutte le realtà con cui entravamo in contatto ogni giorno e sempre con un’unica certezza di base: le cose vanno cambiate. Il mezzo che si è presentato un po’ per caso tornata da Ventimiglia per cercare nel piccolo di raccontare ciò che le persone ogni giorno vivono silenziosamente è stato scrivere un articolo per Scomodo, che mi ha permesso di denunciare ed esprimere senza filtri ciò che accade.

L’ultima tappa (per ora) è stata il campo in Puglia, tra Foggia e Borgo Mezzanone, che ha aggiunto un altro pezzo alla mia formazione, e mi ha fatto capire quanto, agendo sulle persone, dando loro “spazio di incidenza”, si può realmente fare la differenza. Da qui credo che il mio motto sia un po’ diventato “pensare globale, agire locale”.

Mi sorprende ogni volta la pienezza che mi riporto sempre e la confusione positiva che mi spinge a mettermi in discussione. Immagino ASCS come un grande puzzle in costruzione. Nel quale c’è totale libertà di espressione, ti permette di riportare nella vita quotidiana quello che vedi, nel modo che senti più tuo e di andare oltre i tuoi limiti senza che tu te ne accorga, e questo credo sia unico ed importante.

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    2024-09-13T11:32:07+02:0013 Settembre 2024|
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