Ricercando la Certezza

20 anni fa iniziava un’avventura pazzesca chiamata ASCS, nata da un’intuizione di P. Beniamino. Al tempo c’ero già, facevo parte del primo gruppo di giovani volontari che si stavano formando per fare un’esperienza di volontariato all’estero. Non avrei mai immaginato che quella scelta avrebbe cambiato il corso della mia intera vita, ma andiamo per ordine.

Mi chiamo Emanuele Selleri, ho 41 anni ed ho passato esattamente metà della mia vita insieme ad ASCS. Nel lontano 2004 – alla partenza del primo corso di formazione al volontariato internazionale – ero uno dei più giovani partecipanti, studiavo scienze dell’educazione ed il mio obiettivo era quello di laurearmi e partire per fare un’esperienza in missione per poi tornare in Italia ed iniziare la mia vita lavorativa. Ma non avevo fatto bene i conti con tutto quello che mi aspettava… che avrebbe cambiato totalmente la mia vita!

Nel 2006, anno spartiacque nella mia vita, partii per Cúcuta, alla frontiera tra Colombia e Venezuela, dove mi aspettavano degli speciali compagni di viaggio, diventati per me dei maestri di vita e dei grandi amici. Arrivato per prestare un servizio agli altri, ben presto mi resi conto di esser stato io a ricevere aiuto e sostegno in un momento in cui le mie certezze, fino a quel momento ben salde, si rivelarono invece molto fragili. Dopo alcuni mesi, tornai in Italia con il desiderio di tornare a Cùcuta, perché quell’esperienza – che da prima mi sembrava troppo lunga – si era rivelata in realtà molto breve. Così l’anno successivo riuscii a ripartire, stavolta però per la Bolivia, dove restai per 6 anni.

Sono stati anni pazzeschi, ricchi di emozioni, avventure ed esperienze di vicinanza con migranti e rifugiati. In quegli anni abbiamo aperto e gestito vari progetti per l’ASCS, dal progetto educativo Apthapi alla casa del migrante di La Paz fino al progetto Fronteras Solidarias.

Nel 2015 sono tornato in Italia dove, insieme ad altri operatori ASCS, abbiamo aperto il progetto Casa Scalabrini 634 a Roma. Una casa dove si cerca di inserire tutti gli “ingredienti” ed i “valori” cari all’ASCS, quali l’accoglienza, l’innovazione, il rispetto, il dialogo, l’ascolto e la speranza.

Dal 2021 mi trovo a coordinare questa grande e meravigliosa famiglia, che non smette di sorprendermi e ricordarmi che, se lasci spazio alle novità, all’incontro, a nuove intuizioni e idee, potrai uscirne più arricchito.

Per parlare di ASCS e degli aneddoti degli ultimi 20 anni della mia vita avrei bisogno di un libro intero, ci sono volti e storie che hanno reso la mia vita così piena che mai avrei creduto fosse possibile. Nel corso di questi 20 anni ho coltivato le amicizie più importanti ed ho incontrato mia moglie. Sono grato perché alla fine non sono stato io a scegliere il mio lavoro ma la vita e gli incontri fatti mi hanno portato a seguire questa avventura che ancora sa accendermi e sorprendermi nel quotidiano. Grazie all’ASCS ho avuto molto più di quanto potessi mai sperare di ricevere, ho scoperto ed ho avuto la possibilità di creare ed offrire delle opportunità a chi per mille motivi (ingiustizie, violenze, povertà etc.) non poteva averle.

L’augurio che faccio all’ASCS per questi 20 anni è di ricercare sempre la Certezza. La certezza di fare bene le cose, la certezza di essere a fianco delle persone più fragili nei luoghi in cui c’è più bisogno, la certezza di essere dalla parte giusta della storia mettendo al centro sempre la vita delle persone, senza cadere nella ricerca delle sicurezze, delle zone di comfort, che farebbero spegnere il sacro fuoco della missione dell’ASCS.

 

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2024-12-05T12:07:19+01:00
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